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Adeguati assetti organizzativi: un obbligo di legge e un’opportunità strategica per le PMI

  • Marzia Nonne
  • 7 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min



Negli ultimi anni, il concetto di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili ha assunto un ruolo centrale nella governance delle imprese italiane, in particolare a seguito delle modifiche introdotte dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019). Questa disciplina, entrata pienamente in vigore a partire dal luglio 2022, ha imposto a tutte le imprese – indipendentemente dalla loro dimensione – l’obbligo di adottare assetti idonei a rilevare tempestivamente la crisi e a salvaguardare la continuità aziendale.


Il fondamento normativo: un dovere per l’imprenditore

L’art. 2086, comma 2, del Codice Civile, così come riformulato, stabilisce che l’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi e della perdita della continuità aziendale.

Questa norma non è una mera prescrizione teorica, ma un preciso obbligo giuridico che espone l’imprenditore a responsabilità anche patrimoniali e personali in caso di inadempimento, soprattutto qualora l’assenza di un assetto adeguato ostacoli l’emersione della crisi e l’adozione delle misure correttive.


Cosa si intende per “assetti adeguati”?

Gli assetti devono essere proporzionati alla struttura e complessità dell’impresa, e comprendono:

  • Assetto organizzativo: definizione di una struttura interna con compiti, responsabilità e flussi operativi chiari; gestione efficace delle risorse umane; adeguati strumenti di controllo interno.

  • Assetto amministrativo: procedure formalizzate per la gestione dei processi aziendali, pianificazione e controllo di gestione, gestione dei rischi, flussi informativi verso i vertici.

  • Assetto contabile: tenuta della contabilità secondo principi civilistici e fiscali, redazione regolare di bilanci infrannuali e strumenti previsionali (budget, business plan, forecast).


Perché è cruciale per le PMI?

Nell'immaginario collettivo, si tende spesso a pensare che le piccole e medie imprese (PMI) siano esonerate da obblighi “strutturali” che, per complessità, si ritengono più adatti a realtà di grandi dimensioni. Tuttavia, la normativa non fa distinzioni: anche le PMI devono dotarsi di assetti adeguati, sebbene in forma semplificata e commisurata alla loro realtà operativa.

Per una PMI, implementare assetti significa:

  • Prevenire situazioni di crisi e anticipare segnali di squilibrio economico-finanziario.

  • Rendere più trasparente e affidabile la gestione aziendale, favorendo l’accesso al credito e ai finanziamenti pubblici.

  • Ridurre il rischio di responsabilità per l’imprenditore e per gli amministratori in caso di insolvenza.


Come possono le PMI dotarsi di assetti adeguati?

È fondamentale avviare un processo di progressiva formalizzazione dei propri processi decisionali e gestionali, anche attraverso il supporto del commercialista o del consulente aziendale. Le azioni principali da intraprendere sono:

  1. Analisi preliminare della struttura esistente: mappatura dei processi e individuazione delle aree critiche.

  2. Definizione delle procedure amministrative e contabili, anche mediante strumenti semplici ma efficaci (es. check list operative, scadenziari digitali, software di gestione).

  3. Adozione di strumenti di controllo di gestione: bilanci trimestrali, conti economici previsionali, dashboard finanziari.

  4. Monitoraggio costante degli indicatori di crisi previsti dall’art. 13 del Codice della crisi (sostenibilità dei debiti, adeguatezza dei flussi di cassa, ritardi nei pagamenti, ecc.).

  5. Formazione degli addetti e responsabilizzazione del management.


Il ruolo del commercialista nella transizione verso assetti adeguati

Il commercialista può rappresentare una figura chiave nel supportare l’impresa nell’adeguarsi alla normativa, con un approccio pratico e tagliato su misura per la singola realtà. Non si tratta solo di un “adempimento formale”, ma di un processo che può migliorare l’efficienza gestionale e la competitività dell’impresa.


In particolare, il professionista può:

  • Supportare nella redazione di procedure e manuali interni.

  • Predisporre sistemi di reportistica gestionale.

  • Segnalare tempestivamente gli indicatori di crisi.

  • Affiancare l’imprenditore nella predisposizione di un piano industriale o di risanamento.


Conclusioni: da obbligo a opportunità

L’obbligo di adottare adeguati assetti organizzativi non deve essere vissuto come un peso burocratico, ma come una straordinaria opportunità di crescita e consolidamento per le PMI. In un contesto economico sempre più complesso e competitivo, solo le imprese dotate di una struttura solida, trasparente e reattiva potranno affrontare con successo le sfide del mercato.

Investire in assetti significa investire nella sostenibilità del proprio business, nella fiducia degli stakeholder e nella serenità imprenditoriale.

 
 
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